Bambini

La mia esperienza con i i bambini nasce dall’ incontro con le famiglie e cioè dall’inizio della mia attività professionale.

Amo lavorare con i bambini, esplorare il loro mondo interno “giocando” con loro, contattare le loro paure, le loro ansie, i dubbi, i loro pensieri molto spesso tristi e angoscianti su se stessi e sul mondo.   

I disturbi che i bambini portano appartengono prevalentemente alla sfera emotiva e si manifestano con comportamenti che riguardano l’ambito della condotta, degli impulsi, dell’alimentazione, del controllo degli sfinteri, con sintomatologia psicosomatica, fobica, ossessiva, ansiosa

Dopo un primo incontro di raccolta di informazioni e della storia clinica familiare, è prevista una breve fase di osservazione e valutazione del piccolo, con la somministrazione di test e materiali specifici adatti alle diverse età

Ciò che mi guida nel lavoro con i bambini è senza dubbio la mia formazione di terapeuta familiare e per un terapeuta familiare il sintomo è comunicazione. L’obiettivo principale della prima fase di valutazione è di comprendere il messaggio del sintomo e ciò non può essere fatto senza l’aiuto dei genitori. 

Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare

Loris Malaguzzi

Quindi seguono alla valutazione individuale uno/due incontri di osservazione delle dinamiche familiari e di lavoro con l’intero nucleo.

Molto spesso per affrontare i disturbi dei piccoli pazienti è necessario integrare alle terapie individuali con i bambini, interventi di terapia familiare, oppure incontri di psicoeducazione solo con i genitori.

In quanto membro dello staff clinico del Centro “Sistemi Evolutivi”, effettuo valutazioni insieme ai colleghi specializzati nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e disturbi del Neurosviluppo, inclusi quelli dello spettro autistico.

Il sintomo ha sempre un significato non solo riferito alle caratteristiche di quel soggetto, ma anche alle caratteristiche delle relazioni che il soggetto ha e quindi è impensabile osservare e comprendere il significato dei disagi che presenta un bambino, senza vederlo insieme ai suoi genitori.